Ritorno, Albino Pierro was a 20th century Italian poet who was twice nominated for the Nobel prize for literature (in 1986 and 1988) despite the relatively narrow nature of his work. He came from a small town in the south of the country called Tursi and much of his later work was written in the local “Lucan” dialect.
His subject matter seemed to be almost exclusively based on his hometown and when nominated for the award many saw it as a controversial move with some literary critics saying that others were more deserving. His memory is preserved in Tursi with many local festivals and events celebrating his work, yet outside of this region his name is less well known.
Ritorno by Albino Pierro
Venne la sera ed il camino arse.
Intorno al fuoco,
a semicerchio immobili
chiusi di nero e senza voce,
gli uomini.Sopra una sedia il cane
dormiva arrotolato,
e in una stanza il morto
attendeva l’aurora
per navigare sul dolore umano.D’un tratto il cane ringhiò lieve;
sugli uomini,
come sugli ulivi sotto le stelle,
fu una pausa di vento.“Sogna” – dissero in coro
a toni bassi
quelle ombre nerissime
e non si mossero.
Silenzio di preistoria nel villaggio.Il cane ringhiò più forte,
e gli uomini si volsero.
Aveva gli occhi aperti,
e trafiggeva il buio dell’ingresso.“Così faceva – commentò una voce –
quando rientrava tardi il suo padrone”
“Che non lo veda? – dissero altre voci.
Il legno esplose tra le fiamme, un rombo vago
discese dal camino, un gallo
cantò lontano e il vento
alto sui tetti un attimo passò.Ebbe la casa un lieve crollo, l’aria
rabbrividì, ma gli uomini
più immobili di prima
e il fuoco ardeva.Ecco,
ora il cane spicca un salto,
corre, scompare, uggiola nel buio dell’ingresso,
e gli uomini,
ombrelli che si aprono sotto la pioggia senza rumoresi levarono in piedi,
si mossero in lenta processione da giorno delle Ceneri
divennero le ombre in fondo a un pozzo
con riflessi di luna.
“Così, proprio così” – pensava ognuno,
e facevano cerchio intorno al cane
che uggiolava più in fretta
saltellava
vicino a lui, vicino a lui,
(non c’era dubbio)
al morto che ritornava
con l’impalpabile rugiada dell’eternità sulle spalle
che avevano ancora il peso della terra.